NAPOLI - È sempre il B-day: perché ventiquattro reti con trentotto presenze lasciano esplodere il talento più puro e la spregiudicatezza dello scugnizzo, il cinismo del bomber e la versatilità di un avvoltoio che ha in sé anche la generosità espressa con dieci assist. Il B-day è di Gianluca Lapadula, che s’è preso il palcoscenico e ora lo porta in giro per l’Europa, in questo mercato (momentaneamente) virtuale che però racchiude l’interesse reale del Napoli e del Leicester. È una favola, comunque, e può condurre ovunque: nel San Paolo che fu di Diego, ch’è del Pipita, e che si prepara per conquistare la qualificazione in Champions o al King Power Stadium, dove c’è Vardy e Sua Maestà Claudio Ranieri, un sir della panchina capace di realizzare un miracolo che fa la Storia del football.

TUTTI LO VOGLIONO - Gianluca Lapadula è il Re dei bomber in un campionato diabolicamente bello, dannatamente difficile: ventiquattro reti dispensate con il ritmo incalzante d’un centravanti che non usa mezze misure e che Peppino Pavone, un mago tra gli scout, ha scovato nel Teramo ed ha portato all’Adriatico. Ma adesso si va per altri mari, probabilmente, perché quando la folle corsa d’un torneo che sembra interminabile si chiuderà, il Pescara dovrà decidere per sé e per Lapadula: il Napoli è in vantaggio (Sebastiani dixit: «gli azzurri hanno una posizione privilegiata, perché ho rapporti di amicizia consolidata con De Laurentiis») ma al mercato mai dire mai, soprattutto se pioveranno sterline. Il resto lo farà la volontà di un attaccante che per il momento parla a modo suo: segnando. E che sa di avere anche il gradimento e le attenzioni della Juventus, finora vigile ma più defilata.