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Euro 2016, Maradona: «Higuain resti al Napoli e De Laurentiis spenda»
L'argentino sprona il presidente: «Deve rimanere anche Sarri». Poi la pace con Pelé a Parigi. Il Pibe de Oro sicuro: «La stella di questo torneo sarà Cristiano Ronaldo»
giovedì 9 giugno 2016
corrieredellosport.it

PARIGI (FRANCIA) - "Napoli è sempre nel mio cuore: deve rimanere Sarri, deve rimanere Higuain e De Laurentiis deve mettere mano alla tasca". Senza tanti giri di parole, come sua abitudine, Diego Armando Maradona spiega a 'Premium Sport' la sua ricetta per "fare felici i napoletani". "Deve mette i soldi - dice -. Glielo dico perché ai miei tempi era già successo: mettevamo 80 mila persone in campo, però pareggiavamo con la Cremonese: con tutto il rispetto per la Cremonese, eravamo noi a non essere all'altezza della situazione. Per questo oggi, che abbiamo il fenomeno Higuain, se De Laurentiis caccia i soldi e fa una grande squadra possiamo finalmente dire a Juve, Inter, Milan e a qualsiasi altra grande squadra che per lo scudetto ci siamo anche noi". 

MARADONA E PELÉ PER LA PACE - "Basta parlare male l'uno dell'altro". In attesa dell'inizio di Euro 2016, a Parigi è 'scoppiata' la pace fra Pelé e Diego Armando Maradona. A sancirla sono state le parole dell'argentino che poi ha abbracciato O Rei, con il quale ha partecipato oggi al Palais Royal di Parigi a una manifestazione organizzata da Hublot, brand orologiero svizzero Official Watch di Euro 2016. "Siamo felici di vedere che Pelé sta bene - ha detto Maradona -, e che si trovi a suo agio con noi. Ora spero di poter stare sempre insieme a lui, basta con le critiche". Il brasiliano tricampione del mondo, che camminava con l'aiuto di un bastone, ha risposto così: "Sono d'accordo con Maradona, siamo qui per lavorare per la pace e per il bene del calcio". "Non è questione di essere amici o meno - ha replicato Maradona -, il punto è che bisogna essere rispettosi. E io rispetto molto Pelé per ciò che ha fatto nel calcio. Io qui vedo gente come Bebeto, Materazzi e Crespo e noto che si sentono orgogliosi per il fatto che Pelé li stia seguendo mentre giocano. È un piacere di cui sentivamo il bisogno".

LA SFIDA È FINITA 8-8 - Dopo essersi stretti la mano, i due 'giocatori del ventesimo secolo' si sono seduti per fare da allenatori in quello che è stato definito "Il match della pace" che ha opposto, in una sfida di calcio a cinque, due team composti da altri campioni del passato. Quello guidato da Pelé schierava Dida, Ferdinand, Hierro, Bebeto e Crespo, mentre l'equipe di Maradona era formata dal suo ex compagno nel Napoli Ciro Ferrara e da Peruzzi, Materazzi, Seedorf e Trezeguet. È finita 8-8, con Maradona che non ha resistito al richiamo del pallone e si è mandato in campo nei minuti finali della partita, segnando un gol su rigore. Ad incitare il "Pibe de Oro" c'era un gruppo di persone vestite con maglie del Napoli, mentre altre, di nazionalità francese, hanno mostrato cartelli con scritte di contestazione nei confronti dell'Uefa.

LA BATTUTA DI PELÉ - Pelé ha anche trovato il tempo di rispondere a chi gli ha chiesto di fare un paragone fra il 7-1 con cui la notte scorsa ha travolto Haiti in Coppa America e la semifinale mondiale di due anni in cui la Seleçao venne umiliata dalla Germania. "Ci ho scherzato sopra e ho detto che Dunga ha cominciato bene - ha sottolineato - ma è stato tutto troppo facile. Quanto a ciò che successe con la Germania, dobbiamo dimenticare quel 7-1, perchè sono cose che nel calcio possono succedere. Certo ancora oggi nessuno sa spiegare cosa sia successo". O Rei viene dato con sempre maggiore insistenza come ultimo tedoforo nella cerimonia di apertura dell'Olimpiade di Rio, il prossimo 5 agosto, ma non ha voluto fare commenti su questa ipotesi limitandosi a ribadire che "il rimpianto della mia carriera calcistica, da giocatore, è di non aver vinto un oro olimpico".

DIEGO SULL'EUROPEO - Maradona si è invece fermato a parlare dell'Europeo che sta per cominciare. "Ci sono alcuni giocatori che sono curioso di vedere - ha detto l'ex fuoriclasse del Napoli -, come Hazard, De Bruyne, Rooney, Iniesta. Sono giocatori che inducono la gente a sedersi davanti alla televisione e guardare le partite. Chi è il favorito? C'è grande equilibrio e vedo bene varie selezioni, ma sono possibili anche le sorprese". Di una cosa Maradona è certo: "La stella di questo torneo sarà Cristiano Ronaldo, senza dubbio. È uno che da solo può portare la sua squadra in finale. Cristiano è un patrimonio del calcio mondiale. Chiunque ami questo sport apprezza anche lui".

Diego Armando MARADONA

Argentina

Gonzalo HIGUAIN

Argentina

Aurelio DE LAURENTIIS

Italia

Euro 2016, Maradona: «Higuain resti al Napoli e De Laurentiis spenda»
L'argentino sprona il presidente: «Deve rimanere anche Sarri». Poi la pace con Pelé a Parigi. Il Pibe de Oro sicuro: «La stella di questo torneo sarà Cristiano Ronaldo»
giovedì 9 giugno 2016
corrieredellosport.it

PARIGI (FRANCIA) - "Napoli è sempre nel mio cuore: deve rimanere Sarri, deve rimanere Higuain e De Laurentiis deve mettere mano alla tasca". Senza tanti giri di parole, come sua abitudine, Diego Armando Maradona spiega a 'Premium Sport' la sua ricetta per "fare felici i napoletani". "Deve mette i soldi - dice -. Glielo dico perché ai miei tempi era già successo: mettevamo 80 mila persone in campo, però pareggiavamo con la Cremonese: con tutto il rispetto per la Cremonese, eravamo noi a non essere all'altezza della situazione. Per questo oggi, che abbiamo il fenomeno Higuain, se De Laurentiis caccia i soldi e fa una grande squadra possiamo finalmente dire a Juve, Inter, Milan e a qualsiasi altra grande squadra che per lo scudetto ci siamo anche noi". 

MARADONA E PELÉ PER LA PACE - "Basta parlare male l'uno dell'altro". In attesa dell'inizio di Euro 2016, a Parigi è 'scoppiata' la pace fra Pelé e Diego Armando Maradona. A sancirla sono state le parole dell'argentino che poi ha abbracciato O Rei, con il quale ha partecipato oggi al Palais Royal di Parigi a una manifestazione organizzata da Hublot, brand orologiero svizzero Official Watch di Euro 2016. "Siamo felici di vedere che Pelé sta bene - ha detto Maradona -, e che si trovi a suo agio con noi. Ora spero di poter stare sempre insieme a lui, basta con le critiche". Il brasiliano tricampione del mondo, che camminava con l'aiuto di un bastone, ha risposto così: "Sono d'accordo con Maradona, siamo qui per lavorare per la pace e per il bene del calcio". "Non è questione di essere amici o meno - ha replicato Maradona -, il punto è che bisogna essere rispettosi. E io rispetto molto Pelé per ciò che ha fatto nel calcio. Io qui vedo gente come Bebeto, Materazzi e Crespo e noto che si sentono orgogliosi per il fatto che Pelé li stia seguendo mentre giocano. È un piacere di cui sentivamo il bisogno".

LA SFIDA È FINITA 8-8 - Dopo essersi stretti la mano, i due 'giocatori del ventesimo secolo' si sono seduti per fare da allenatori in quello che è stato definito "Il match della pace" che ha opposto, in una sfida di calcio a cinque, due team composti da altri campioni del passato. Quello guidato da Pelé schierava Dida, Ferdinand, Hierro, Bebeto e Crespo, mentre l'equipe di Maradona era formata dal suo ex compagno nel Napoli Ciro Ferrara e da Peruzzi, Materazzi, Seedorf e Trezeguet. È finita 8-8, con Maradona che non ha resistito al richiamo del pallone e si è mandato in campo nei minuti finali della partita, segnando un gol su rigore. Ad incitare il "Pibe de Oro" c'era un gruppo di persone vestite con maglie del Napoli, mentre altre, di nazionalità francese, hanno mostrato cartelli con scritte di contestazione nei confronti dell'Uefa.

LA BATTUTA DI PELÉ - Pelé ha anche trovato il tempo di rispondere a chi gli ha chiesto di fare un paragone fra il 7-1 con cui la notte scorsa ha travolto Haiti in Coppa America e la semifinale mondiale di due anni in cui la Seleçao venne umiliata dalla Germania. "Ci ho scherzato sopra e ho detto che Dunga ha cominciato bene - ha sottolineato - ma è stato tutto troppo facile. Quanto a ciò che successe con la Germania, dobbiamo dimenticare quel 7-1, perchè sono cose che nel calcio possono succedere. Certo ancora oggi nessuno sa spiegare cosa sia successo". O Rei viene dato con sempre maggiore insistenza come ultimo tedoforo nella cerimonia di apertura dell'Olimpiade di Rio, il prossimo 5 agosto, ma non ha voluto fare commenti su questa ipotesi limitandosi a ribadire che "il rimpianto della mia carriera calcistica, da giocatore, è di non aver vinto un oro olimpico".

DIEGO SULL'EUROPEO - Maradona si è invece fermato a parlare dell'Europeo che sta per cominciare. "Ci sono alcuni giocatori che sono curioso di vedere - ha detto l'ex fuoriclasse del Napoli -, come Hazard, De Bruyne, Rooney, Iniesta. Sono giocatori che inducono la gente a sedersi davanti alla televisione e guardare le partite. Chi è il favorito? C'è grande equilibrio e vedo bene varie selezioni, ma sono possibili anche le sorprese". Di una cosa Maradona è certo: "La stella di questo torneo sarà Cristiano Ronaldo, senza dubbio. È uno che da solo può portare la sua squadra in finale. Cristiano è un patrimonio del calcio mondiale. Chiunque ami questo sport apprezza anche lui".

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