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Milan, Montella: «Sarri-De Laurentiis? A Coverciano insegnano anche ad allenare i presidenti»
Il tecnico alla vigilia della sfida contro la Fiorentina: «Bisogna saper accettare tutto, anche filtrare quello che viene detto. Non ci si deve far condizionare». Su Donnarumma: «Se resta è da Pallone d'Oro»
sabato 18 febbraio 2017
corrieredellosport.it

MILANO - «A me Berlusconi ha fatto tante volte i complimenti. Al di là di indiscrezioni molto spesso giuste, io ho sempre avuto dimostrazioni di riconoscenza del lavoro fatto». Vincenzo Montella ha commentato le perplessità del presidente del Milan filtrate in questi giorni. «Nei contratti c'è scritto che bisogna anche sapersi rapportare con i presidenti», ha aggiunto il tecnico, anche alla luce delle critiche di Aurelio De Laurentiis a Maurizio Sarri dopo il ko del Napoli a Madrid: «Un allenatore deve saper accettare tutto, anche filtrare quello che viene detto, non deve farsi condizionare. Talvolta è difficile. Ma Sarri ha qualche anno più di me, lo sa anche meglio di me. Nelle lezioni di Coverciano ci insegnavano anche ad allenare i presidenti».

CLOSING - La sfida di domani con la Fiorentina può essere l'ultima a San Siro per il Milan dell'era Berlusconi, ma Montella assicura di non volerci pensare. «Non mi sono mai calato nella situazione altrimenti avrei perso energia: sicuramente Berlusconi ha fatto la storia del calcio, vediamo come va a finire. Ancora non ho metabolizzato la cosa», ha spiegato l'allenatore a due settimane dall'atteso closing con cui il club diventerà di proprietà cinese. Montella ha anche assicurato di non aver avuto contatti con la futura proprietà. «Assolutamente no: sentire più campane può stordire, io ne ho sempre sentito una. Questa è la mia linea, altrimenti avrei fatto solo più confusione. L'apprezzamento da parte dei cinesi? Se dessi retta a tutte le indiscrezioni non dormirei... di notte mi piace dormire e lo faccio sempre, a parte stanotte per altri motivi - ha sorriso l'allenatore, reduce da una notte tribolata per i pianti del figlio di un suo ospite -. Io mi rapporto con questa proprietà e Galliani, da parte loro sempre confronto e dimostrazione di fiducia. Quando arriveranno i nuovi mi rapporterò con loro».

GIGIO PALLONE D'ORO - «Secondo me Donnarumma può vincere il Pallone d'Oro, dipenderà anche quale squadra sceglierà, al Milan avrebbe più possibilità perché è più abituato a vincere a livello internazionale. Bisognerà vedere la sua crescita con club e Nazionale».

«SPERO DI RESTARE» - «Sono contento di allenare il Milan: ho inseguito tanto questa possibilità e mi auguro ci sia la possibilità di continuare. Dipende da me perché i risultati sono importanti, ma dipende anche da chi dovrà scegliere. Abbiamo l'obiettivo di entrare in Europa, c'è la possibilità, il campionato è lunghissimo a prescindere dal risultato di domani. Non deve essere un assillo, alla vittoria di domani dobbiamo arrivare con maturità e tranquillità». All' indomani della cena offerta da Carlos Bacca alla squadra: «Ha mantenuto la promessa, sono contento che siano venuti quasi tutti i giocatori, la squadra è molto unita, me l'hanno dimostrato anche in questo modo. È stata una cena di livello, era anche di carne, quindi...» ha sorriso Montella, che a Milanello ha imposto una dieta in cui è in pratica bandita la carne rossa.

Maurizio SARRI

Italia

Aurelio DE LAURENTIIS

Italia

Milan, Montella: «Sarri-De Laurentiis? A Coverciano insegnano anche ad allenare i presidenti»
Il tecnico alla vigilia della sfida contro la Fiorentina: «Bisogna saper accettare tutto, anche filtrare quello che viene detto. Non ci si deve far condizionare». Su Donnarumma: «Se resta è da Pallone d'Oro»
sabato 18 febbraio 2017
corrieredellosport.it

MILANO - «A me Berlusconi ha fatto tante volte i complimenti. Al di là di indiscrezioni molto spesso giuste, io ho sempre avuto dimostrazioni di riconoscenza del lavoro fatto». Vincenzo Montella ha commentato le perplessità del presidente del Milan filtrate in questi giorni. «Nei contratti c'è scritto che bisogna anche sapersi rapportare con i presidenti», ha aggiunto il tecnico, anche alla luce delle critiche di Aurelio De Laurentiis a Maurizio Sarri dopo il ko del Napoli a Madrid: «Un allenatore deve saper accettare tutto, anche filtrare quello che viene detto, non deve farsi condizionare. Talvolta è difficile. Ma Sarri ha qualche anno più di me, lo sa anche meglio di me. Nelle lezioni di Coverciano ci insegnavano anche ad allenare i presidenti».

CLOSING - La sfida di domani con la Fiorentina può essere l'ultima a San Siro per il Milan dell'era Berlusconi, ma Montella assicura di non volerci pensare. «Non mi sono mai calato nella situazione altrimenti avrei perso energia: sicuramente Berlusconi ha fatto la storia del calcio, vediamo come va a finire. Ancora non ho metabolizzato la cosa», ha spiegato l'allenatore a due settimane dall'atteso closing con cui il club diventerà di proprietà cinese. Montella ha anche assicurato di non aver avuto contatti con la futura proprietà. «Assolutamente no: sentire più campane può stordire, io ne ho sempre sentito una. Questa è la mia linea, altrimenti avrei fatto solo più confusione. L'apprezzamento da parte dei cinesi? Se dessi retta a tutte le indiscrezioni non dormirei... di notte mi piace dormire e lo faccio sempre, a parte stanotte per altri motivi - ha sorriso l'allenatore, reduce da una notte tribolata per i pianti del figlio di un suo ospite -. Io mi rapporto con questa proprietà e Galliani, da parte loro sempre confronto e dimostrazione di fiducia. Quando arriveranno i nuovi mi rapporterò con loro».

GIGIO PALLONE D'ORO - «Secondo me Donnarumma può vincere il Pallone d'Oro, dipenderà anche quale squadra sceglierà, al Milan avrebbe più possibilità perché è più abituato a vincere a livello internazionale. Bisognerà vedere la sua crescita con club e Nazionale».

«SPERO DI RESTARE» - «Sono contento di allenare il Milan: ho inseguito tanto questa possibilità e mi auguro ci sia la possibilità di continuare. Dipende da me perché i risultati sono importanti, ma dipende anche da chi dovrà scegliere. Abbiamo l'obiettivo di entrare in Europa, c'è la possibilità, il campionato è lunghissimo a prescindere dal risultato di domani. Non deve essere un assillo, alla vittoria di domani dobbiamo arrivare con maturità e tranquillità». All' indomani della cena offerta da Carlos Bacca alla squadra: «Ha mantenuto la promessa, sono contento che siano venuti quasi tutti i giocatori, la squadra è molto unita, me l'hanno dimostrato anche in questo modo. È stata una cena di livello, era anche di carne, quindi...» ha sorriso Montella, che a Milanello ha imposto una dieta in cui è in pratica bandita la carne rossa.

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