Conosci bene il San Paolo, cosa ti aspetti per il ritorno? “Sarà una partita calda, il San Paolo è uno stadio difficilissimo per chi ci gioca in trasferta. Il Real non è assolutamente ancora qualificato”.
Hai sentito lo sfogo di De Laurentiis nel post-gara? “Per me queste cose non dovrebbero succedere. Sarri e questa rosa hanno tutta la credibilità del mondo, come ha detto giustamente Pepe Reina non hanno mai perso in quattro mesi e nessuno ha parlato. Non era il momento per quello sfogo, né la forma giusta. Non sono stato d’accordo”.
La società ha optato per il silenzio stampa, situazione che in azzurro hai vissuto anche tu.“Di solito per un calciatore non fa differenza, sono scelte della società che noi giocatori dobbiamo accettare, pensando solo al campo”.Che ricordo hai della tua esperienza partenopea? “Un ricordo bellissimo, nonostante all’inizio non sia stata facile. Ricordate tutti quanto sono stato criticato, ma dopo ho scoperto la reale bellezza di quella città, conoscendo l’immenso amore dei tifosi, al nostro fianco anche nei momenti difficili”.
Per te, però, era arrivato il momento di tornare a casa? “Quando è arrivato Sarri ho avuto un minutaggio minore rispetto a quello che desideravo, e per questo ho chiesto di andare via. Il mister inizialmente non era d’accordo, ma dopo un mese anche lui ha capito che avevo bisogno di sentirmi protagonista e m’ha lasciato andare”.
Quindi, scelta solo tua. “Sì, assolutamente. Anche l’anno scorso non ero ovviamente un titolarissimo ma ero tra quelli che giocavano di più, il mister aveva fiducia in me. La scelta di andar via è stata solo mia, per Sarri dovevo restare”.
In chiusura, un messaggio ai tifosi azzurri. “Mando un abbraccio a tutti i partenopei, avrò sempre un’enorme stima per città e società. Forza Napoli sempre!”.
Conosci bene il San Paolo, cosa ti aspetti per il ritorno? “Sarà una partita calda, il San Paolo è uno stadio difficilissimo per chi ci gioca in trasferta. Il Real non è assolutamente ancora qualificato”.
Hai sentito lo sfogo di De Laurentiis nel post-gara? “Per me queste cose non dovrebbero succedere. Sarri e questa rosa hanno tutta la credibilità del mondo, come ha detto giustamente Pepe Reina non hanno mai perso in quattro mesi e nessuno ha parlato. Non era il momento per quello sfogo, né la forma giusta. Non sono stato d’accordo”.
La società ha optato per il silenzio stampa, situazione che in azzurro hai vissuto anche tu.“Di solito per un calciatore non fa differenza, sono scelte della società che noi giocatori dobbiamo accettare, pensando solo al campo”.Che ricordo hai della tua esperienza partenopea? “Un ricordo bellissimo, nonostante all’inizio non sia stata facile. Ricordate tutti quanto sono stato criticato, ma dopo ho scoperto la reale bellezza di quella città, conoscendo l’immenso amore dei tifosi, al nostro fianco anche nei momenti difficili”.
Per te, però, era arrivato il momento di tornare a casa? “Quando è arrivato Sarri ho avuto un minutaggio minore rispetto a quello che desideravo, e per questo ho chiesto di andare via. Il mister inizialmente non era d’accordo, ma dopo un mese anche lui ha capito che avevo bisogno di sentirmi protagonista e m’ha lasciato andare”.
Quindi, scelta solo tua. “Sì, assolutamente. Anche l’anno scorso non ero ovviamente un titolarissimo ma ero tra quelli che giocavano di più, il mister aveva fiducia in me. La scelta di andar via è stata solo mia, per Sarri dovevo restare”.
In chiusura, un messaggio ai tifosi azzurri. “Mando un abbraccio a tutti i partenopei, avrò sempre un’enorme stima per città e società. Forza Napoli sempre!”.
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