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Napoli, l'abbonamento diventa un caso
Le promozioni per le singole gare hanno penalizzato chi ha acquistato la tessera a inizio stagione: differenze talvolta imbarazzanti. Tutti numeri. La società pronta a intervenire
martedì 4 aprile 2017
corrieredellosport.it

NAPOLI - In Italia è il ceto medio a essere quello più penalizzato dalla crisi e il San Paolo sembra in qualche seguire il trend, anche se per motivi diversi. Mentre il Napoli si prepara alla semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Juve, nella quale la squadra di Sarri (reduce dall'1-1 di domenica) cercherà di ribaltare l'1-3, nella tifoseria partenopea ci si interroga sulla paradossale situazione vissuta anche in questa stagione dagli abbonati che - dati alla mano - sono stati decisamente penalizzati rispetto ai tifosi 'occasionali'.

Con le continue promozioni singole, infatti, studiate dal club di De Laurentiis per cercare di riempire il più possibile gli spalti dell'impianto partenopeo, chi ha deciso di comprare il biglietto di partita in partita ha risparmiato rispetto ai 'fedelissimi' che hanno invece scelto di dare alla società e alla squadra la loro fiducia 'in bianco' e prima ancora che iniziasse il campionato. Un risparmio registrato in ogni settore del San Paolo ma più accentuato per i frequentatori dei Distinti e della Tribuna Posillipo, quelli che semplificando possono essere definiti appunto di ceto medio-alto e che finora hanno speso rispettivamente 297 e 630 euro in meno di chi si è abbonato spendendone 750 e 1.500 (di 36 e 182 euro è invece la variazione che si è avuta fin qui per le Curve e la Tribuna Nisida, dove gli abbonati hanno sborsato 350 e 800 euro).
«Una forbice che non sembra inoltre destinata a ridursi più di tanto - come ha spiegato Giuseppe Saginario, l'abbonato che lunedì sera durante la trasmissione 'Il Bello del calcio' su Canale 21 ha denunciato il caso - se si considera che di qui a fine campionato restano tre incontri casalinghi tutt'altro che 'di cartello': Udinese, Cagliari e Fiorentina». E se le promozioni possono essere logiche soprattutto per certe gare, è vero anche che il Napoli dovrà cercare di tarare la sua strategia per non disperdere un patrimonio fondamentale come quello degli abbonati, che in questa situazione non possono che sentirsi beffati. E magari a questo punto si aspettano, oltre che il 'riconoscimento' del loro amore incondizionato, una sorta di 'risarcimento'. Se non in termini monetari almeno simbolici.

Napoli, l'abbonamento diventa un caso
Le promozioni per le singole gare hanno penalizzato chi ha acquistato la tessera a inizio stagione: differenze talvolta imbarazzanti. Tutti numeri. La società pronta a intervenire
martedì 4 aprile 2017
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NAPOLI - In Italia è il ceto medio a essere quello più penalizzato dalla crisi e il San Paolo sembra in qualche seguire il trend, anche se per motivi diversi. Mentre il Napoli si prepara alla semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Juve, nella quale la squadra di Sarri (reduce dall'1-1 di domenica) cercherà di ribaltare l'1-3, nella tifoseria partenopea ci si interroga sulla paradossale situazione vissuta anche in questa stagione dagli abbonati che - dati alla mano - sono stati decisamente penalizzati rispetto ai tifosi 'occasionali'.

Con le continue promozioni singole, infatti, studiate dal club di De Laurentiis per cercare di riempire il più possibile gli spalti dell'impianto partenopeo, chi ha deciso di comprare il biglietto di partita in partita ha risparmiato rispetto ai 'fedelissimi' che hanno invece scelto di dare alla società e alla squadra la loro fiducia 'in bianco' e prima ancora che iniziasse il campionato. Un risparmio registrato in ogni settore del San Paolo ma più accentuato per i frequentatori dei Distinti e della Tribuna Posillipo, quelli che semplificando possono essere definiti appunto di ceto medio-alto e che finora hanno speso rispettivamente 297 e 630 euro in meno di chi si è abbonato spendendone 750 e 1.500 (di 36 e 182 euro è invece la variazione che si è avuta fin qui per le Curve e la Tribuna Nisida, dove gli abbonati hanno sborsato 350 e 800 euro).
«Una forbice che non sembra inoltre destinata a ridursi più di tanto - come ha spiegato Giuseppe Saginario, l'abbonato che lunedì sera durante la trasmissione 'Il Bello del calcio' su Canale 21 ha denunciato il caso - se si considera che di qui a fine campionato restano tre incontri casalinghi tutt'altro che 'di cartello': Udinese, Cagliari e Fiorentina». E se le promozioni possono essere logiche soprattutto per certe gare, è vero anche che il Napoli dovrà cercare di tarare la sua strategia per non disperdere un patrimonio fondamentale come quello degli abbonati, che in questa situazione non possono che sentirsi beffati. E magari a questo punto si aspettano, oltre che il 'riconoscimento' del loro amore incondizionato, una sorta di 'risarcimento'. Se non in termini monetari almeno simbolici.

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