Da Insigne a Jorginho: l'idea Napoli plasma l'Italia
Le intuizioni di Sarri e Ancelotti alla base del rilancio azzurro: un modello che ha conquistato il ct Mancini

ATTENTI A QUEI DUE - Che poi, nei singoli, ne sono esplosi due: “finalmente” Jorginho in mezzo al campo, un romantico “bobby” inglese cresciuto a Castel Volturno, scovato da Benitez e riprodotto da Sarri nella sua versione play basso; e Insigne, là davanti, modellato da Ancelotti a propria immagine e somiglianza di una verticalità o da falso nueve o da sottopunta o da diavolo in persona, uno che sta nei pressi della porta e la vede centralmente, dinnanzi a sé.
MUSICA - Ma è stato il concerto, nella sua complessità, che ha indotto ad avvicinare l’uno e l’altro, in questo «Napoli, Italia» che ha varie affinità, che premia il coraggio del ct di osare, andando a palleggiare in faccia alla Polonia - e dopo averlo fatto per un tempo anche con l’Ucraina - e rielaborando un concetto che è un po' "sarriano" e un po’ "ancellottiano" ma che poi, fondendolo, diviene "manciniano", perché a ognuno il suo.