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domenica 21 gennaio 2018
Atalanta - Napoli
0-1
Serie A
Stadio Atleti Azzurri d`Italia di Bergamo

Serie A

Gasperini: «Napoli, De Laurentiis è un vincente»
Intervista al tecnico dell'Atalanta: «Nel 2011 incontrai il presidente, poi arrivo l'Inter. Io bestia nera dei partenopei? Spero che i tifosi non me ne vogliano, io non ho alcun risentimento, tutt'altro» 
sabato 20 gennaio 2018
corrieredellosport.it

ROMA - Gasperini, vista la recente eliminazione dalla Coppa Italia contro di voi e i risultati degli ultimi anni, il Napoli teme molto la trasferta di domani. Una bella soddisfazione per la “provinciale” Atalanta impaurire la capolista. «Non parlerei di paura perché nel calcio la paura non esiste, ma siccome contro di noi il Napoli recentemente ha faticato, metterà in campo un’attenzione e una concentrazione maggiori rispetto al solito. Giocheranno su un campo difficile, questo è indubbio, ma neppure per l’Atalanta sarà facile perché sfideremo la prima in classifica, una formazione che ha fatto un girone d’andata straordinario e che è la più forte del campionato insieme alla Juve. Di certo le difficoltà saranno maggiori per noi che per loro: sulla carta la differenza di valori esiste».

Lei ha battuto il Napoli 5 volte di fila dal 2007 al 2009 e nelle ultime 4 occasioni ha inflitto 3 ko a Sarri. Si sente la... bestia nera degli azzurri e del loro tecnico? «Un po’ sì, ma spiegare il perché è difficile. Delle partite contro il Napoli ho buoni ricordi, anche di quelle nell’anno in Serie B quando ero al Genoa. Spero che dai tifosi napoletani non mi arrivino troppi anatemi anche perché io non ho alcun risentimento nei confronti della loro squadra. Tutt’altro...»

Se guarda Sarri che si è affermato in una grande come il Napoli, lei si rammarica perché finora non ci è riuscito? «No, perché io una grande non ho mai avuto la possibilità di allenarla. Nella mia carriera sono stato 3 giornate sulla panchina dell’Inter che in quel momento era una grande... decaduta, poi finita ancora più in basso. Allora aveva solo milioni di tifosi e un’enorme rilevanza mediatica, il resto no. Il mio lavoro non l’ho neppure iniziato perché non me ne hanno dato il tempo, ma il passato... è passato. Mi consolo con il fatto che sono arrivato davanti ai nerazzurri sia con il Genoa sia con l’Atalanta»

E’ mai stato vicino ad andare a Napoli? «Penso di sì. Nel 2011 prima di firmare per l’Inter ho incontrato nei suoi uffici a Roma De Laurentiis. Quella con lui e Chiavelli è stata una chiacchierata piacevole: ho avuto l’opportunità di conoscere due ottime persone che ho rivisto nelle stagioni successive da avversari. De Laurentiis è un vincente: ha preso il Napoli in C e lo ha portato a lottare per lo scudetto. Per lui parlano i risultati»

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Atalanta
Napoli
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Gasperini: «Napoli, De Laurentiis è un vincente»
Intervista al tecnico dell'Atalanta: «Nel 2011 incontrai il presidente, poi arrivo l'Inter. Io bestia nera dei partenopei? Spero che i tifosi non me ne vogliano, io non ho alcun risentimento, tutt'altro» 
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ROMA - Gasperini, vista la recente eliminazione dalla Coppa Italia contro di voi e i risultati degli ultimi anni, il Napoli teme molto la trasferta di domani. Una bella soddisfazione per la “provinciale” Atalanta impaurire la capolista. «Non parlerei di paura perché nel calcio la paura non esiste, ma siccome contro di noi il Napoli recentemente ha faticato, metterà in campo un’attenzione e una concentrazione maggiori rispetto al solito. Giocheranno su un campo difficile, questo è indubbio, ma neppure per l’Atalanta sarà facile perché sfideremo la prima in classifica, una formazione che ha fatto un girone d’andata straordinario e che è la più forte del campionato insieme alla Juve. Di certo le difficoltà saranno maggiori per noi che per loro: sulla carta la differenza di valori esiste».

Lei ha battuto il Napoli 5 volte di fila dal 2007 al 2009 e nelle ultime 4 occasioni ha inflitto 3 ko a Sarri. Si sente la... bestia nera degli azzurri e del loro tecnico? «Un po’ sì, ma spiegare il perché è difficile. Delle partite contro il Napoli ho buoni ricordi, anche di quelle nell’anno in Serie B quando ero al Genoa. Spero che dai tifosi napoletani non mi arrivino troppi anatemi anche perché io non ho alcun risentimento nei confronti della loro squadra. Tutt’altro...»

Se guarda Sarri che si è affermato in una grande come il Napoli, lei si rammarica perché finora non ci è riuscito? «No, perché io una grande non ho mai avuto la possibilità di allenarla. Nella mia carriera sono stato 3 giornate sulla panchina dell’Inter che in quel momento era una grande... decaduta, poi finita ancora più in basso. Allora aveva solo milioni di tifosi e un’enorme rilevanza mediatica, il resto no. Il mio lavoro non l’ho neppure iniziato perché non me ne hanno dato il tempo, ma il passato... è passato. Mi consolo con il fatto che sono arrivato davanti ai nerazzurri sia con il Genoa sia con l’Atalanta»

E’ mai stato vicino ad andare a Napoli? «Penso di sì. Nel 2011 prima di firmare per l’Inter ho incontrato nei suoi uffici a Roma De Laurentiis. Quella con lui e Chiavelli è stata una chiacchierata piacevole: ho avuto l’opportunità di conoscere due ottime persone che ho rivisto nelle stagioni successive da avversari. De Laurentiis è un vincente: ha preso il Napoli in C e lo ha portato a lottare per lo scudetto. Per lui parlano i risultati»

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