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giovedì 5 dicembre 2024
Lazio - Napoli
3-1
Coppa Italia
Stadio Olimpico di Roma
domenica 8 dicembre 2024
Napoli - Lazio
0-1
Serie A
Stadio Maradona di Napoli

Serie A

Napoli-Lazio 0-1, Isaksen fa perdere la vetta a Conte
Al Maradona decide un gran sinistro del danese. L'Atalanta ringrazia: è prima da sola
domenica 8 dicembre 2024
sportmediaset.mediaset.it

NAPOLI - Bene, bravo (Baroni), bis: repetita juvant, dicevano, e la Lazio impiega tre giorni per regalarsi un’altra nottata da favola. Dopo aver buttato fuori il Napoli dalla Coppa Italia, giovedì all'Olimpico, ma al "Maradona" e lo fa ruzzolare dal primo al secondo posto (con l’Inter, terzo, che deve recuperare una partita) e manda in crisi Conte, alla sua seconda sconfitta interna, dopo lo 0-3 subito dall’Atalanta, la nuova capolista. Segna Isaksen al 34' della ripresa, lo fa in contropiede contro una squadra sbilanciata e con la complicità di Olivera, che sbaglia diagonale e copertura: però il danese ci mette del suo, con una rasoiata secca, perfida e deliziosa che esalta una squadra, la Lazio, capace di giocarsela senza paura. La Lazio non è più una sorpresa, lo sta dimostrando con quella autorevolezza che sa di grande: perde Romagnoli (per infortunio), vede spegnersi Castellanos (giallo che gli farà saltare l'Inter) ma procede secondo scelte rispettabilissime, anzi lodevoli. La Lazio di Baroni difende ma sa attaccare e quando lo fa, lascia sulla carne altrui i segni. 

E dunque: le stesse squadre, però diverse rispetto a giovedì sera. Conte espone i suoi undici gioielli, quelli che lo hanno portato in testa (prima della gara); Baroni ha nove facce nuove: non è poco a pensarci bene ma gli basteranno, dirà il campo. È una gara che sa di altro, ovviamente, non si stappa ma non annoia, vive su lampi ma anche su organizzazioni, soprattutto quella difensiva della Lazio che vacilla solo due volte: in apertura (3') sulla girata di McTominay, dopo spumeggiante azione Di Lorenzo-Politano, sulla quale Provedel mette le mani; poi alla fine del primo tempo (47'), quando la punizione di Kvara per poco... In mezzo c’è un po’ di Napoli e tantissima Lazio, che sa coprirsi con padronanza, personalità ed una discreta faccia tosta (20'): il sinistro a giro di Isaksen andrebbe nell’angolo lontano, se non ci arrivasse un Meret prodigioso. Poi, sono sfide incrociate: Di Lorenzo con Zaccagni, Dia che fa ombra a Lobotka, Politano e il rientrante Tavares, Guendouzi con McTominay e Dele-Bashiru con Anguissa; Marusic con Kvara e i centravanti abbandonati al loro identico destino.

Bisognerebbe riempire le due aree di rigore e non è semplice e allora c’è chi prova dalla distanza, per esempio Dele-Bashiru che al 7' della ripresa fa tremare la traversa e il Maradona con una sassata terrificante. La Lazio deve rinunciare a Romagnoli (problemi ad un ginocchio), il Napoli a qualche speranza di andarsene di nuovo in testa perché Anguissa (27') di testa bacia il palo esterno e può imprecare al vento o alla pioggia che non ha abbandonato per un attimo la serata. Ma non è l'acqua a spegnere la fiamma azzurra in vetta alla classifica e definitivamente, ad undici dal termine: il Napoli se ne va a zonzo tutto scoperto, la Lazio esce con il palleggio, si appoggia a Noslin, che delicatamente arriva a destra sul lanciatissimo Isaksen. Olivera non sa che fare, non copre e non interviene e quel pallone sa di felicità per la Lazio (quinta a 31 punti con la Fiorentina e con l’Inter) e per l’Atalanta.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa (46' s.t. Folorunsho, Lobotka (37' s.t. Gilmour), McTominay (37' s.t. Raspadori); Politano (31' s.t. Neres), Lukaku (47' s.t. Simeone), Kvaratskhelia. All. Conte

LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli (15' s.t. Patric), Tavares (48' s.t. Gigot); Guendouzi, Dele-Bashiru; Isaksen (47' s.t. Lazzari), Dia (27' s.t. Pedro), Zaccagni; Castellanos (27' s.t. Noslin). All. Baroni

Arbitro: Colombo di Como.

Ammoniti: 19' p.t. Dia (L), 46' p.t. Guendouzi (L), 1' s.t. McTominay (N), 6' s.t. Rrahmani (N), 17' s.t. Castellanos (L).

Marcatori: 34' s.t. Isaksen (L).

giovedì 5 dicembre 2024
Lazio - Napoli
3-1
Lazio
Napoli
Coppa Italia
Stadio Olimpico di Roma
domenica 8 dicembre 2024
Napoli - Lazio
0-1
Napoli
Lazio
Serie A
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Serie A

Napoli-Lazio 0-1, Isaksen fa perdere la vetta a Conte
Al Maradona decide un gran sinistro del danese. L'Atalanta ringrazia: è prima da sola
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NAPOLI - Bene, bravo (Baroni), bis: repetita juvant, dicevano, e la Lazio impiega tre giorni per regalarsi un’altra nottata da favola. Dopo aver buttato fuori il Napoli dalla Coppa Italia, giovedì all'Olimpico, ma al "Maradona" e lo fa ruzzolare dal primo al secondo posto (con l’Inter, terzo, che deve recuperare una partita) e manda in crisi Conte, alla sua seconda sconfitta interna, dopo lo 0-3 subito dall’Atalanta, la nuova capolista. Segna Isaksen al 34' della ripresa, lo fa in contropiede contro una squadra sbilanciata e con la complicità di Olivera, che sbaglia diagonale e copertura: però il danese ci mette del suo, con una rasoiata secca, perfida e deliziosa che esalta una squadra, la Lazio, capace di giocarsela senza paura. La Lazio non è più una sorpresa, lo sta dimostrando con quella autorevolezza che sa di grande: perde Romagnoli (per infortunio), vede spegnersi Castellanos (giallo che gli farà saltare l'Inter) ma procede secondo scelte rispettabilissime, anzi lodevoli. La Lazio di Baroni difende ma sa attaccare e quando lo fa, lascia sulla carne altrui i segni. 

E dunque: le stesse squadre, però diverse rispetto a giovedì sera. Conte espone i suoi undici gioielli, quelli che lo hanno portato in testa (prima della gara); Baroni ha nove facce nuove: non è poco a pensarci bene ma gli basteranno, dirà il campo. È una gara che sa di altro, ovviamente, non si stappa ma non annoia, vive su lampi ma anche su organizzazioni, soprattutto quella difensiva della Lazio che vacilla solo due volte: in apertura (3') sulla girata di McTominay, dopo spumeggiante azione Di Lorenzo-Politano, sulla quale Provedel mette le mani; poi alla fine del primo tempo (47'), quando la punizione di Kvara per poco... In mezzo c’è un po’ di Napoli e tantissima Lazio, che sa coprirsi con padronanza, personalità ed una discreta faccia tosta (20'): il sinistro a giro di Isaksen andrebbe nell’angolo lontano, se non ci arrivasse un Meret prodigioso. Poi, sono sfide incrociate: Di Lorenzo con Zaccagni, Dia che fa ombra a Lobotka, Politano e il rientrante Tavares, Guendouzi con McTominay e Dele-Bashiru con Anguissa; Marusic con Kvara e i centravanti abbandonati al loro identico destino.

Bisognerebbe riempire le due aree di rigore e non è semplice e allora c’è chi prova dalla distanza, per esempio Dele-Bashiru che al 7' della ripresa fa tremare la traversa e il Maradona con una sassata terrificante. La Lazio deve rinunciare a Romagnoli (problemi ad un ginocchio), il Napoli a qualche speranza di andarsene di nuovo in testa perché Anguissa (27') di testa bacia il palo esterno e può imprecare al vento o alla pioggia che non ha abbandonato per un attimo la serata. Ma non è l'acqua a spegnere la fiamma azzurra in vetta alla classifica e definitivamente, ad undici dal termine: il Napoli se ne va a zonzo tutto scoperto, la Lazio esce con il palleggio, si appoggia a Noslin, che delicatamente arriva a destra sul lanciatissimo Isaksen. Olivera non sa che fare, non copre e non interviene e quel pallone sa di felicità per la Lazio (quinta a 31 punti con la Fiorentina e con l’Inter) e per l’Atalanta.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa (46' s.t. Folorunsho, Lobotka (37' s.t. Gilmour), McTominay (37' s.t. Raspadori); Politano (31' s.t. Neres), Lukaku (47' s.t. Simeone), Kvaratskhelia. All. Conte

LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli (15' s.t. Patric), Tavares (48' s.t. Gigot); Guendouzi, Dele-Bashiru; Isaksen (47' s.t. Lazzari), Dia (27' s.t. Pedro), Zaccagni; Castellanos (27' s.t. Noslin). All. Baroni

Arbitro: Colombo di Como.

Ammoniti: 19' p.t. Dia (L), 46' p.t. Guendouzi (L), 1' s.t. McTominay (N), 6' s.t. Rrahmani (N), 17' s.t. Castellanos (L).

Marcatori: 34' s.t. Isaksen (L).

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