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Insigne: «Ancelotti? Questione caratteriale. Vinceremo insieme»
L'attaccante del Napoli parla alla vigilia di Italia-Grecia: "Incompreso dai tifosi: pensano che sia un presuntuoso. Ma per questa maglia mi ammazzerei. Sarri? Gli voglio bene"
sabato 12 ottobre 2019
corrieredellosport.it

ROMA - Lorenzo Insigne scenderà stasera in campo con la maglia dell'Italia e, alla vigilia del match contro la Grecia, ha parlato ai microfoni di Rai 2. L'esterno azzurro ha confessato le proprie ambizioni e le incomprensioni di quest'ultimo periodo, raccontando del Napoli, della Nazionale e del suo rapporto con Ancelotti. "Cosa preferirei tra Champions, scudetto ed Europeo? A Napoli è l’ora di vincere, si aspetta da troppo tempo. Detto questo, noi vogliamo fare un grande Europeo". Ciò che lo anima è il bisogno a farsi capire dalla gente parenopea chiedendo apertamente ai tifosi affetto e vicinanza. "I napoletani non mi hanno capito. A qualcuno sembro presuntuoso, credo abbiano un’immagine diversa da quella che sono. Chi la pensa così, spero tanto possa ricredersi. Dico a tutti i tifosi di starmi vicino. Perché io per questa maglia mi farei ammazzare", ha rivelato a cuore aperto. 

SU ANCELOTTI - Come accade tra padre e figlio, le ultime incomprensoni con Ancelotti non devono preoccupare: la sintonia non è spontanea ma questo non significa non volersi bene o non pensare alla causa comune del Napoli. "Tra di noi la questione è caratteriale. Ci capita di bisticciare, ma Carlo resta un grande allenatore e spero di vincere insieme a lui". Altro equivoco da chiarire. "Non è mai successo, da quando allena il Napoli, che mi abbia imposto un ruolo. A volte, quando arrivo più stanco o nervoso all’allenamento, mi può capitare di rispondere alle sue osservazioni, ma sono cose che lì finiscono e possono succedere. E’ accaduto spesso anche di scherzare con il mister".  E su Sarri, suo vecchio maestro: "Quello che Maurizio ha lasciato in città, pesa nei giudizi. Io dico questo. Il mister ha un’età matura, ha avuto questa grande occasione e spero che faccia bene, perché gli voglio bene per tutto quello che ha fatto per il Napoli".

Lorenzo INSIGNE

Italia

Insigne: «Ancelotti? Questione caratteriale. Vinceremo insieme»
L'attaccante del Napoli parla alla vigilia di Italia-Grecia: "Incompreso dai tifosi: pensano che sia un presuntuoso. Ma per questa maglia mi ammazzerei. Sarri? Gli voglio bene"
sabato 12 ottobre 2019
corrieredellosport.it

ROMA - Lorenzo Insigne scenderà stasera in campo con la maglia dell'Italia e, alla vigilia del match contro la Grecia, ha parlato ai microfoni di Rai 2. L'esterno azzurro ha confessato le proprie ambizioni e le incomprensioni di quest'ultimo periodo, raccontando del Napoli, della Nazionale e del suo rapporto con Ancelotti. "Cosa preferirei tra Champions, scudetto ed Europeo? A Napoli è l’ora di vincere, si aspetta da troppo tempo. Detto questo, noi vogliamo fare un grande Europeo". Ciò che lo anima è il bisogno a farsi capire dalla gente parenopea chiedendo apertamente ai tifosi affetto e vicinanza. "I napoletani non mi hanno capito. A qualcuno sembro presuntuoso, credo abbiano un’immagine diversa da quella che sono. Chi la pensa così, spero tanto possa ricredersi. Dico a tutti i tifosi di starmi vicino. Perché io per questa maglia mi farei ammazzare", ha rivelato a cuore aperto. 

SU ANCELOTTI - Come accade tra padre e figlio, le ultime incomprensoni con Ancelotti non devono preoccupare: la sintonia non è spontanea ma questo non significa non volersi bene o non pensare alla causa comune del Napoli. "Tra di noi la questione è caratteriale. Ci capita di bisticciare, ma Carlo resta un grande allenatore e spero di vincere insieme a lui". Altro equivoco da chiarire. "Non è mai successo, da quando allena il Napoli, che mi abbia imposto un ruolo. A volte, quando arrivo più stanco o nervoso all’allenamento, mi può capitare di rispondere alle sue osservazioni, ma sono cose che lì finiscono e possono succedere. E’ accaduto spesso anche di scherzare con il mister".  E su Sarri, suo vecchio maestro: "Quello che Maurizio ha lasciato in città, pesa nei giudizi. Io dico questo. Il mister ha un’età matura, ha avuto questa grande occasione e spero che faccia bene, perché gli voglio bene per tutto quello che ha fatto per il Napoli".

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