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Napoli, Fabian ed il rinnovo: la situazione e i rischi
È già accaduto per Insigne, Ospina, Mertens, Ghoulam e Malcuit: il club azzurro, in ansia per il caso Koulibaly, alle prese con un altro giocatore che in questo momento dovebbe cominciare la nuova stagione con un contratto in scadenza
venerdì 10 giugno 2022
corrieredellosport.it

NAPOLI - Fabian ha rifiutato la proposta di rinnovo del Napoli. L'attesa risposta alla domanda del club, formulata dopo un colloquio tra De Laurentiis e il giocatore e un altro tra il presidente e il suo manager, Miguel Alfaro Garcia, è arrivata: l'offerta di prolungare per un anno, dal 2023 al 2024, con l'inserimento di una clausola rescissoria da 30 milioni è stata declinata. E ciò significa che il destino del giocatore andaluso rientra ora nella stessa categoria di Koulibaly (e di Ounas): se non arriverà un accordo differente o magari un'offerta ritenuta congrua per la cessione, comincerà la stagione a scadenza. Un po' quello che è accaduto a Insigne, Ospina, Mertens, Ghoulam e Malcuit, e prima ancora a Milik. Lui, nel frattempo, è in vacanza e la sua voce social è ferma a una settimana fa, ma sua sorella Yamila ha pubblicato una foto con dedica alla città tanto bella quanto nostalgica in posa sul Lungomare: «Qui ci sarà sempre una parte di me». Ovunque andrà Fabian.

E allora, evidentemente, è il periodo delle risposte. Attese, per carità, ma non ancora decisive. Anzi: Ruiz, dicevamo, ha rifiutato l'offerta di rinnovare il suo contratto fino al 2024 con tanto di clausola rescissoria da 30 milioni. Più o meno l'importo versato quattro anni fa nelle casse del Betis per acquistarlo. E ora? Beh, la situazione è chiarissima. Facile nella sua complessità: se le parti riusciranno a trovare un punto d'incontro, allora tutto sarà risolto con lo champagne, abbracci e foto di rito, altrimenti le strade sono due. Ovvero: la cessione o una stagione da svincolato. Fabian, tra l'altro, ha voglia di misurarsi in Spagna e dunque di tornare a casa, ed è stimato da Real, Barça e Atletico, cioè tutte le grandi, ma le rispettive strategie e certe situazioni finanziarie impongono riflessioni legate all'investimento, considerando che a gennaio potrebbero acquistarlo a parametro zero.

Uno spartito conosciuto, in voga di questi tempi: anche Koulibaly, infatti, vive la medesima condizione contrattuale del collega, e sebbene i casi di Insigne, Mertens e Ospina abbiano confermato quanto grandi e ammirevoli possano essere l'impegno e i risultati, va da sé che è sempre meglio cominciare una stagione scevra da ogni dubbio di sorta. L'estate del mercato, comunque, è appena cominciata, e il primo rifiuto non esclude ulteriori incontri e magari la possibilità di cambiare gli scenari: il calcio è questo, basta un istante. E così, almeno per il momento e fino a nuovo ordine, Spalletti ritroverà Fabian puntuale il giorno del raduno in sede, prima della partenza per il primo ritiro in programma a Dimaro, tra le Dolomiti trentine della Val di Sole, dal 9 al 19 luglio. Cosa che invece non dovrebbe accadere con Ospina.

Il silenzio prolungato di David il colombiano acquisisce giorno dopo giorno i contorni di una separazione: la società non riterrà chiusa la partita del rinnovo fino a quando non arriverà un rifiuto netto alla proposta formulata prima della fine del campionato sia al portiere sia ai suoi agenti, ma più il tempo passa e più la situazione si complica. È ovvio, inevitabile. Il ds Giuntoli, invece, continua a discutere con Federico Pastorello del rinnovo di Meret fino al 2027. Con fiducia ferma di arrivare alle firme. Alex, 25 anni e una stagione trascorsa a recitare prettamente in Europa League proprio nell'ombra di Ospina, ha legittima voglia di sentirsi protagonista e aspira a vivere la condizione della continuità, ma sin dalle prime schermaglie, sin dalle prime scene della trattativa con il club, non ha mai nascosto la sua posizione: il Napoli, per lui, è una priorità. A proposito di aspirazioni: «Con tutto il rispetto dovuto è naturale che Diego vorrebbe giocare di più - ha detto Marco Busiello, nuovo agente di Demme, a Calcionapoli24 - A Napoli sta molto bene, ma ora bisogna pensare a ciò che è meglio per il club e per il calciatore. In questo momento è necessaria una riflessione profonda".

Fabian RUIZ

Spagna

Napoli, Fabian ed il rinnovo: la situazione e i rischi
È già accaduto per Insigne, Ospina, Mertens, Ghoulam e Malcuit: il club azzurro, in ansia per il caso Koulibaly, alle prese con un altro giocatore che in questo momento dovebbe cominciare la nuova stagione con un contratto in scadenza
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NAPOLI - Fabian ha rifiutato la proposta di rinnovo del Napoli. L'attesa risposta alla domanda del club, formulata dopo un colloquio tra De Laurentiis e il giocatore e un altro tra il presidente e il suo manager, Miguel Alfaro Garcia, è arrivata: l'offerta di prolungare per un anno, dal 2023 al 2024, con l'inserimento di una clausola rescissoria da 30 milioni è stata declinata. E ciò significa che il destino del giocatore andaluso rientra ora nella stessa categoria di Koulibaly (e di Ounas): se non arriverà un accordo differente o magari un'offerta ritenuta congrua per la cessione, comincerà la stagione a scadenza. Un po' quello che è accaduto a Insigne, Ospina, Mertens, Ghoulam e Malcuit, e prima ancora a Milik. Lui, nel frattempo, è in vacanza e la sua voce social è ferma a una settimana fa, ma sua sorella Yamila ha pubblicato una foto con dedica alla città tanto bella quanto nostalgica in posa sul Lungomare: «Qui ci sarà sempre una parte di me». Ovunque andrà Fabian.

E allora, evidentemente, è il periodo delle risposte. Attese, per carità, ma non ancora decisive. Anzi: Ruiz, dicevamo, ha rifiutato l'offerta di rinnovare il suo contratto fino al 2024 con tanto di clausola rescissoria da 30 milioni. Più o meno l'importo versato quattro anni fa nelle casse del Betis per acquistarlo. E ora? Beh, la situazione è chiarissima. Facile nella sua complessità: se le parti riusciranno a trovare un punto d'incontro, allora tutto sarà risolto con lo champagne, abbracci e foto di rito, altrimenti le strade sono due. Ovvero: la cessione o una stagione da svincolato. Fabian, tra l'altro, ha voglia di misurarsi in Spagna e dunque di tornare a casa, ed è stimato da Real, Barça e Atletico, cioè tutte le grandi, ma le rispettive strategie e certe situazioni finanziarie impongono riflessioni legate all'investimento, considerando che a gennaio potrebbero acquistarlo a parametro zero.

Uno spartito conosciuto, in voga di questi tempi: anche Koulibaly, infatti, vive la medesima condizione contrattuale del collega, e sebbene i casi di Insigne, Mertens e Ospina abbiano confermato quanto grandi e ammirevoli possano essere l'impegno e i risultati, va da sé che è sempre meglio cominciare una stagione scevra da ogni dubbio di sorta. L'estate del mercato, comunque, è appena cominciata, e il primo rifiuto non esclude ulteriori incontri e magari la possibilità di cambiare gli scenari: il calcio è questo, basta un istante. E così, almeno per il momento e fino a nuovo ordine, Spalletti ritroverà Fabian puntuale il giorno del raduno in sede, prima della partenza per il primo ritiro in programma a Dimaro, tra le Dolomiti trentine della Val di Sole, dal 9 al 19 luglio. Cosa che invece non dovrebbe accadere con Ospina.

Il silenzio prolungato di David il colombiano acquisisce giorno dopo giorno i contorni di una separazione: la società non riterrà chiusa la partita del rinnovo fino a quando non arriverà un rifiuto netto alla proposta formulata prima della fine del campionato sia al portiere sia ai suoi agenti, ma più il tempo passa e più la situazione si complica. È ovvio, inevitabile. Il ds Giuntoli, invece, continua a discutere con Federico Pastorello del rinnovo di Meret fino al 2027. Con fiducia ferma di arrivare alle firme. Alex, 25 anni e una stagione trascorsa a recitare prettamente in Europa League proprio nell'ombra di Ospina, ha legittima voglia di sentirsi protagonista e aspira a vivere la condizione della continuità, ma sin dalle prime schermaglie, sin dalle prime scene della trattativa con il club, non ha mai nascosto la sua posizione: il Napoli, per lui, è una priorità. A proposito di aspirazioni: «Con tutto il rispetto dovuto è naturale che Diego vorrebbe giocare di più - ha detto Marco Busiello, nuovo agente di Demme, a Calcionapoli24 - A Napoli sta molto bene, ma ora bisogna pensare a ciò che è meglio per il club e per il calciatore. In questo momento è necessaria una riflessione profonda".

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