CASTELVOLTURNO - Come ritorno al futuro ma senza DeLorean. Una volta sfumato definitivamente il progetto di affidare il Napoli a Conte, il giorno dopo aver spiegato pubblicamente di vivere «un momento no con Garcia, una mia scelta, un tecnico che non conosce più il calcio italiano e forse fa fatica come sarebbe accaduto a chiunque», De Laurentiis ha preso lo smartphone e ha cominciato a viaggiare. Cielo azzurro, mondo azzurro, giocatori azzurri: telefonate ai leader. Alcuni autorevoli rappresentanti dei cosiddetti Saggi istituiti proprio da Rudi, l’inventore del Consiglio di spogliatoio che finora evidentemente non è servito a dare una sterzata alla storia e soprattutto a creare una sintonia tecnica e un’atmosfera sempre bella, piacevole e piena di sorrisi che fanno tanto bene al lavoro. Aurelio è sceso in campo e ancora una volta, per il secondo giorno consecutivo dopo l’esercizio di autocritica alla Luiss di Roma, il palco del discorso di cui sopra, ha afferrato l’umiltà a due mani e ha chiacchierato con un po’ di Saggi senza la necessità di convocare una riunione formale. Tutt’altro: ha spiegato che Garcia sarebbe rimasto; ha chiesto l’umore della squadra nei suoi confronti; e soprattutto ha invocato l’aiuto dei giocatori, dei ragazzi che il 4 maggio gli hanno consegnato lo scudetto.
Il presidente è perfettamente consapevole della quantità e della qualità delle difficoltà che il Napoli, nel senso di calciatori e allenatore, sta vivendo dall’inizio della stagione. Guarda anche lui le partite, ci mancherebbe, e ha visto vibrare le mani di Kvara e Politano in segno di protesta dopo le sostituzioni e ha ovviamente assistito alla sfuriata di Osi a Bologna; s’informa con tutti, parla con il ds Meluso e con l’uomo mercato Micheli, conosce le vicende dello spogliatoio, le lamentele palesi e dei corridoi, certe rigidità di gestione e soprattutto - dato fondamentale - i problemi di natura tecnica emersi tra alti e bassi sin dalla prima giornata a Frosinone. Fino allo sprofondo Viola contro Italiano, uno dei suoi candidati per il casting estivo della panchina dopo l’addio del signor ct. De Laurentiis sa, ovviamente, ed è per questo che ha provato a cambiare l’inerzia della situazione con una decisione forte, netta e traumatica che però ieri s’è rivelata impossibile.
Aurelio De Laurentiis è rientrato da Roma e ha raggiunto Castel Volturno in tarda mattinata. La squadra di Garcia era in campo per la seduta pomeridiana. Oggi il tecnico francese ha fissato una doppia seduta con i calciatori che si ritroveranno in campo anche nel pomeriggio. In programma per De Laurentiis proprio un incontro proprio con l'allenatore azzurro.
Importante la presenza al Konami Training Center del presidente del Napoli che vuole mostrare così la sua vicinanza alla squadra. De Laurentiis ieri aveva già parlato con i leader dello spogliatoio annunciando la conferma di Garcia (dopo il no di Conte) e chiedendo sostegno collettivo per la rinascita del Napoli.
CASTELVOLTURNO - Come ritorno al futuro ma senza DeLorean. Una volta sfumato definitivamente il progetto di affidare il Napoli a Conte, il giorno dopo aver spiegato pubblicamente di vivere «un momento no con Garcia, una mia scelta, un tecnico che non conosce più il calcio italiano e forse fa fatica come sarebbe accaduto a chiunque», De Laurentiis ha preso lo smartphone e ha cominciato a viaggiare. Cielo azzurro, mondo azzurro, giocatori azzurri: telefonate ai leader. Alcuni autorevoli rappresentanti dei cosiddetti Saggi istituiti proprio da Rudi, l’inventore del Consiglio di spogliatoio che finora evidentemente non è servito a dare una sterzata alla storia e soprattutto a creare una sintonia tecnica e un’atmosfera sempre bella, piacevole e piena di sorrisi che fanno tanto bene al lavoro. Aurelio è sceso in campo e ancora una volta, per il secondo giorno consecutivo dopo l’esercizio di autocritica alla Luiss di Roma, il palco del discorso di cui sopra, ha afferrato l’umiltà a due mani e ha chiacchierato con un po’ di Saggi senza la necessità di convocare una riunione formale. Tutt’altro: ha spiegato che Garcia sarebbe rimasto; ha chiesto l’umore della squadra nei suoi confronti; e soprattutto ha invocato l’aiuto dei giocatori, dei ragazzi che il 4 maggio gli hanno consegnato lo scudetto.
Il presidente è perfettamente consapevole della quantità e della qualità delle difficoltà che il Napoli, nel senso di calciatori e allenatore, sta vivendo dall’inizio della stagione. Guarda anche lui le partite, ci mancherebbe, e ha visto vibrare le mani di Kvara e Politano in segno di protesta dopo le sostituzioni e ha ovviamente assistito alla sfuriata di Osi a Bologna; s’informa con tutti, parla con il ds Meluso e con l’uomo mercato Micheli, conosce le vicende dello spogliatoio, le lamentele palesi e dei corridoi, certe rigidità di gestione e soprattutto - dato fondamentale - i problemi di natura tecnica emersi tra alti e bassi sin dalla prima giornata a Frosinone. Fino allo sprofondo Viola contro Italiano, uno dei suoi candidati per il casting estivo della panchina dopo l’addio del signor ct. De Laurentiis sa, ovviamente, ed è per questo che ha provato a cambiare l’inerzia della situazione con una decisione forte, netta e traumatica che però ieri s’è rivelata impossibile.
Aurelio De Laurentiis è rientrato da Roma e ha raggiunto Castel Volturno in tarda mattinata. La squadra di Garcia era in campo per la seduta pomeridiana. Oggi il tecnico francese ha fissato una doppia seduta con i calciatori che si ritroveranno in campo anche nel pomeriggio. In programma per De Laurentiis proprio un incontro proprio con l'allenatore azzurro.
Importante la presenza al Konami Training Center del presidente del Napoli che vuole mostrare così la sua vicinanza alla squadra. De Laurentiis ieri aveva già parlato con i leader dello spogliatoio annunciando la conferma di Garcia (dopo il no di Conte) e chiedendo sostegno collettivo per la rinascita del Napoli.
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