NAPOLI - Il 2017 fa rima con Marek Hamsik. Lo slovacco è proprietario di un numero che da queste parti ha superato da un pezzo la paura legata alle tradizioni. Il diciassette non è più (solo) ‘a disgrazia, piuttosto la disgrazia è aver conosciuto solo nel 2007, e non prima, il calciatore che sta riscrivendo la propria storia e quella della società nella quale gioca da dieci stagioni.
RECORD - Ogni pensiero su Hamsik è ormai legato alla classifica dei goleador del Napoli di tutti i tempi, quella che lo slovacco sta pian piano scalando, quasi ad un passo da Maradona. Sono dieci le reti che lo separano dal podio. Lui è fermo a 105 gol, Diego a 115 e mai più riuscirà ad andare oltre. Hamsik ha a sua disposizione ancora tante partite per superarlo e distaccarlo, mettendosi alle spalle tutti gli altri, creando un nuovo solco che difficilmente potrà essere colmato in tempi brevi. Nelle prime dieci posizioni, infatti, nessuno oltre allo slovacco gioca ancora nel Napoli: Cavani (fermo a 104) ha salutato quattro anni fa, Higuain (91) è andato via lo scorso anno mentre - tra gli altri - Careca (96), così come Savoldi (77), Vinicio e Canè (70) rappresentano il passato e continueranno a scivolare in basso col trascorrere del tempo. Dopo Hamsik è Callejon (dodicesimo a 53 gol) il primo calciatore a vestire ancora l’azzurro, mentre al quattordicesimo posto appare Mertens con all’attivo 49 reti.
PREVISIONI - In base a semplici (ma anche no) calcoli matematici è possibile anticipare il periodo entro il quale Hamsik riuscirà a raggiungere e sorpassare Maradona. Escludendo dal conteggio il periodo estivo, il capitano del Napoli ha segnato 105 gol in 85 mesi, dunque per realizzarne altri dieci – in proporzione – avrà bisogno di altri 8 mesi (quando sarà novembre). Oltre i numeri, però, c’è l’imponderabilità del momento secondo la quale è impossibile affidarsi a freddi schemi per provare ad indovinare l’esatto momento in cui Hamsik festeggerà il gol che lo inchioderà alla storia. Tutto dipenderà dal futuro di questa stagione, ad esempio da quanto lungo sarà il cammino in Coppa Italia e in Champions League, scongiurando infortuni e squalifiche varie. In più va sottolineato il suo straordinario momento di forma. Hamsik ha già segnato sette reti, è ad un solo gol dal suo score della passata stagione e, con l’addio di Higuain, è diventato il vero faro della squadra, decisivo sempre, anche nei match clou quando spesso veniva accusato – ingiustamente – di scomparire.
BEFFA EVITATA - Quando arriverà il momento sarà bello associare il primato storico al ricordo di un calciatore che è stato bandiera, non solo campione. Fosse rimasto un’altra stagione in più, Cavani avrebbe superato Maradona ma poi sarebbe andato via ugualmente, magari non al Psg, di sicuro in qualche altro club europeo pronto a ricoprirlo d’oro. Destino simile per Higuain. I tifosi avrebbero esultato di gioia per il traguardo ma poi si sarebbero sentiti traditi e un po’ anche pentiti per l’eccessivo momento d’entusiasmo, vedi il caso del record di 36 gol dell’argentino contro il Frosinone. Invece Hamsik, il cui destino pare legato (quasi) a vita al Napoli, sarà acclamato con fiero orgoglio, senza dubbi o timori in vista del futuro. Il suo sarà un traguardo meritato, conquistato dopo anni di sacrifici e rinunce, momenti difficili e critiche, trofei vinti ed altri persi non senza rabbia, riconoscimenti e soddisfazioni personali spesso distanti dal mero concetto di vittoria. Sarà il trionfo della meritocrazia per un calciatore che arrivò ragazzino e saluterà da leggenda.
NAPOLI - Il 2017 fa rima con Marek Hamsik. Lo slovacco è proprietario di un numero che da queste parti ha superato da un pezzo la paura legata alle tradizioni. Il diciassette non è più (solo) ‘a disgrazia, piuttosto la disgrazia è aver conosciuto solo nel 2007, e non prima, il calciatore che sta riscrivendo la propria storia e quella della società nella quale gioca da dieci stagioni.
RECORD - Ogni pensiero su Hamsik è ormai legato alla classifica dei goleador del Napoli di tutti i tempi, quella che lo slovacco sta pian piano scalando, quasi ad un passo da Maradona. Sono dieci le reti che lo separano dal podio. Lui è fermo a 105 gol, Diego a 115 e mai più riuscirà ad andare oltre. Hamsik ha a sua disposizione ancora tante partite per superarlo e distaccarlo, mettendosi alle spalle tutti gli altri, creando un nuovo solco che difficilmente potrà essere colmato in tempi brevi. Nelle prime dieci posizioni, infatti, nessuno oltre allo slovacco gioca ancora nel Napoli: Cavani (fermo a 104) ha salutato quattro anni fa, Higuain (91) è andato via lo scorso anno mentre - tra gli altri - Careca (96), così come Savoldi (77), Vinicio e Canè (70) rappresentano il passato e continueranno a scivolare in basso col trascorrere del tempo. Dopo Hamsik è Callejon (dodicesimo a 53 gol) il primo calciatore a vestire ancora l’azzurro, mentre al quattordicesimo posto appare Mertens con all’attivo 49 reti.
PREVISIONI - In base a semplici (ma anche no) calcoli matematici è possibile anticipare il periodo entro il quale Hamsik riuscirà a raggiungere e sorpassare Maradona. Escludendo dal conteggio il periodo estivo, il capitano del Napoli ha segnato 105 gol in 85 mesi, dunque per realizzarne altri dieci – in proporzione – avrà bisogno di altri 8 mesi (quando sarà novembre). Oltre i numeri, però, c’è l’imponderabilità del momento secondo la quale è impossibile affidarsi a freddi schemi per provare ad indovinare l’esatto momento in cui Hamsik festeggerà il gol che lo inchioderà alla storia. Tutto dipenderà dal futuro di questa stagione, ad esempio da quanto lungo sarà il cammino in Coppa Italia e in Champions League, scongiurando infortuni e squalifiche varie. In più va sottolineato il suo straordinario momento di forma. Hamsik ha già segnato sette reti, è ad un solo gol dal suo score della passata stagione e, con l’addio di Higuain, è diventato il vero faro della squadra, decisivo sempre, anche nei match clou quando spesso veniva accusato – ingiustamente – di scomparire.
BEFFA EVITATA - Quando arriverà il momento sarà bello associare il primato storico al ricordo di un calciatore che è stato bandiera, non solo campione. Fosse rimasto un’altra stagione in più, Cavani avrebbe superato Maradona ma poi sarebbe andato via ugualmente, magari non al Psg, di sicuro in qualche altro club europeo pronto a ricoprirlo d’oro. Destino simile per Higuain. I tifosi avrebbero esultato di gioia per il traguardo ma poi si sarebbero sentiti traditi e un po’ anche pentiti per l’eccessivo momento d’entusiasmo, vedi il caso del record di 36 gol dell’argentino contro il Frosinone. Invece Hamsik, il cui destino pare legato (quasi) a vita al Napoli, sarà acclamato con fiero orgoglio, senza dubbi o timori in vista del futuro. Il suo sarà un traguardo meritato, conquistato dopo anni di sacrifici e rinunce, momenti difficili e critiche, trofei vinti ed altri persi non senza rabbia, riconoscimenti e soddisfazioni personali spesso distanti dal mero concetto di vittoria. Sarà il trionfo della meritocrazia per un calciatore che arrivò ragazzino e saluterà da leggenda.
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