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domenica 8 marzo 2015
Napoli - Inter
2-2
Serie A
Stadio San Paolo di Napoli

Serie A

Napoli-Inter 2-2: Hamsik e Higuain illudono, Palacio e Icardi rimontano
La squadra di Benitez sciupa nel primo tempo e si porta sul doppio vantaggio nella ripresa. Poi la reazione nerazzurra con i due attaccanti
domenica 8 marzo 2015
gazzetta.it
NAPOLI - Un girone dopo finisce ancora 2-2 tra Napoli e Inter. Come all’andata sono i nerazzurri a inseguire e a riprendere la partita. Questa volta i gol di Hamsik e Higuain sembravano aver abbattuto moralmente la squadra di Mancini. La quale è stata invece coraggiosa e matura per tornare in partita con Palacio e il cucchiaio di Icardi dal dischetto. La mossa mertens — Rafa Benitez cerca la quarta vittoria consecutiva in casa per rilanciarsi dopo il k.o. dell’Olimpico contro il Torino e lo fa scegliendo Mertens esterno alto a sinistra al posto di Gabbiadini. L’Europa League incombe e allora dentro Strinic (fuori lista) per Ghoulam. La vera sorpresa è però Henrique che per la prima volta viene sistemato nel ruolo di terzino destro (panchina per Mesto). Roberto Mancini questa volta non estrae alcuna novità dell’ultima ora. Per tentare di battere per la prima volta una big del campionato, ecco gli uomini su cui conta di più. Nel 4-3-1-2 non c’è spazio per Podolski, ma per Palacio. Poi Icardi (diffidato) e alle spalle Shaqiri. Centrocampo ormai classico con Guarin-Medel-Brozovic, difesa con Santon a destra e D’Ambrosio a sinistra. Ranocchia torna titolare al fianco di Juan Jesus.
PRIMO TEMPO - Ci vogliono 23 secondi per scaldare il San Paolo: Higuain va via a Juan Jesus che lo stende. Il primo giallo è per il brasiliano che salterà il Cesena per squalifica. L’atmosfera è da grande serata e lo stadio di Fuorigrotta è l’ambiente ideale. In 2 minuti tra il 5’ e il 7’ si vede bel calcio. Prima Strinic da sinistra imbecca Mertens (testa, fuori), poi Medel lancia Palacio che però perde il tempo e permette ad Andujar di chiudergli lo specchio rubandogli il tempo, infine Higuain (troppo morbida l’opposizione di Guarin) prova un destro a giro sul quale Handanovic vola ad alzare in corner. Uno schiaffo tira l’altro e la partita vive su ritmi intensi. Il Napoli preferisce aspettare l’Inter, come al 13’ quando Mertens recupera palla – persa da Shaqiri che ha preso contro tempo Icardi – e manda nello spazio Higuain. Il diagonale dell’argentino è largo. Mancini lavora un po’ di tattica mettendo Guarin interno sinistro e Brozovic sul fronte opposto, alternandoli. Ma le avanzate improvvise del Napoli continuano a far male. Hamsik, per esempio, quasi sorprende Handanovic sul suo palo al 15’. Il secondo giallo della serata arriva al quarto d’ora, quando Mertens simula un intervento in area di Ranocchia. Il Napoli ancora una volta punge sulle ripartenze. Mertens, ancora lui, innesca Higuain (tenuto in gioco da Medel) che tenta un pallonetto dal coefficiente di difficoltà elevatissimo. Handanovic non si fa sorprendere. La partita piace perché non stanca. L’Inter lascia spazi e quando ha palla non affonda. Così quando Brozovic al 22’ con un sinistro dal limite fa sospirare il San Paolo la percezione è che tutto sommato la squadra di Mancini possa comunque far male. Al 31’ capita un evento raro. Hamsik parte palla al piede, aspetta il treno Mertens che sfreccia a sinistra e pennella un cross per Higuain. Porta vuota, Handanovic è tagliato fuori. Bastava appoggiarla, Gonzalo la appoggia, sì, sopra la traversa. Il San Paolo capisce che è un errore innaturale per Higuain e lo sostiene a botta di applausi. Passati i brutti pensieri, ci riprova. Al 39’ il destro scaricato a addosso a Handanovic è tutta rabbia. La risposta arriva tre minuti dopo. Shaqiri si porta a spasso un paio di napoletani e poi calcia dal limite: il tiro è debole e centrale. SECONDO TEMPO -   Sei minuti della ripresa e l’andamento della partita cambia. Discesa di Henrique senza troppi disturbi, cross teso per Hamsik che di testa supera Handanovic. Lo slovacco è bravo a infilarsi alle spalle di Juan Jesus e a prendere il tempo pure a Ranocchia che a dire il vero era impegnato a curare Higuain. Sbagliate le marcature in casa nerazzurra e il Napoli va. Un minuto e arriva il primo tentativo di rimettere le cose a posto. Shaqiri chiama Icardi che di testa spizza e manda la palla fuori di poco. Serve più Inter per portare il risultato in parità, serve più convinzione per raffreddare un San Paolo che salta e canta. Il calcio d’angolo del 12’ è buono per segnare la presenza interista in area napoletana. Cross di Shaqiri e testa di D’Ambrosio che non inquadra la porta. Adesso la gara torna aperta, si fa assaporare. Hamsik al quarto d’ora fa tutto da solo, calcia e Handanovic risponde. La luce in casa interista si spegne al 18’ quando Guarin regala palla a Mertens a centrocampo. Un regalo dannato per chi tifa Inter, un dono divino per chi ama il Napoli. Il belga scarica subito su Hamsik, la difesa nerazzurra è scoperta, la palla arriva a Higuain e Juan Jesus invece di accorciare concede spazio al Pipita. Il quale ha tempo per prendere mira e puntare il palo lungo. Destro a giro teso che si appoggia sul legno ed entra. Il 2-0 è uno spettacolo di esecuzione, il San Paolo s’impenna. La prima mossa del Mancio è inserire Hernanes per Brozovic (il dubbio della vigilia). Il brasiliano è chiamato a portare qualità quando si ha la palla. Icardi ha un sussulto al 24’: il suo destro viaggia verso i pannelli pubblicitari passando poco distante dal palo di Andujar. Il segnale sottovalutato dalla squadra di Benitez diventa un campanello bello forte quando al 27’ parte Santon. Dalla sua discesa nasce un passaggio per Shaqiri che calcia, ma colpisce il traffico davanti ad Andujar, la palla arriva a Palacio che insacca. E’ 2-1, ci sono venti minuti compreso il recupero e Mancini ci spera. La punizione di Hernanes è un bocconcino comodo per Andujar. Il Napoli fa ruotare i suoi uomini, dentro Gabbiadini per Hamsik. Il tecnico dell’Inter interviene ancora, dentro Puscas per Juan Jesus. Medel si sposta al centro della difesa con Ranocchia (che riceve le istruzioni cartacee del Mancio proprio dal nuovo entrato) ridisegnando un po’ tutto: Hernanes davanti alla difesa, Puscas largo ad attaccare. Il lampo al 41’: Guarin nel corridoio per Palacio che viene steso da Henrique. Rigore e rosso per il difensore brasiliano. Dal dischetto va Icardi, cucchiaio (così ringrazia i tifosi napoletani per il laser puntato negli occhi) e gol del pareggio. Mancano tre minuti e con un uomo in più l’Inter si trova nella posizione privilegiata. All’improvviso. Ma non succede più nulla. Finisce 2-2, un punto guadagnato dall’Inter che con carattere è andata a riprendersi una partita in casa del Napoli. Il carattere c’è, la continuità in corso d’opera meno. Alla squadra di Benitez rimane il rammarico di aver avuto a portato di sorpasso la Roma. Obiettivo rimandato, c’è tempo.
domenica 8 marzo 2015
Napoli - Inter
2-2
Napoli
Inter
Serie A
Stadio San Paolo di Napoli

Classifica Serie A - 2014-15

Juventus
Juventus
87
Roma
Roma
70
Lazio
Lazio
69
Fiorentina
Fiorentina
64
Napoli
Napoli
63
Genoa
Genoa
59
Sampdoria
Sampdoria
56
Inter
Inter
55
Torino
Torino
54
Milan
Milan
52
Palermo
Palermo
49
Sassuolo
49
Verona
46
Chievo
43
Empoli
42
Udinese
41
Atalanta
37
Cagliari
34
Parma
26
Cesena
24

HENRIQUE

Brasile

Napoli-Inter 2-2: Hamsik e Higuain illudono, Palacio e Icardi rimontano
La squadra di Benitez sciupa nel primo tempo e si porta sul doppio vantaggio nella ripresa. Poi la reazione nerazzurra con i due attaccanti
domenica 8 marzo 2015
gazzetta.it
NAPOLI - Un girone dopo finisce ancora 2-2 tra Napoli e Inter. Come all’andata sono i nerazzurri a inseguire e a riprendere la partita. Questa volta i gol di Hamsik e Higuain sembravano aver abbattuto moralmente la squadra di Mancini. La quale è stata invece coraggiosa e matura per tornare in partita con Palacio e il cucchiaio di Icardi dal dischetto. La mossa mertens — Rafa Benitez cerca la quarta vittoria consecutiva in casa per rilanciarsi dopo il k.o. dell’Olimpico contro il Torino e lo fa scegliendo Mertens esterno alto a sinistra al posto di Gabbiadini. L’Europa League incombe e allora dentro Strinic (fuori lista) per Ghoulam. La vera sorpresa è però Henrique che per la prima volta viene sistemato nel ruolo di terzino destro (panchina per Mesto). Roberto Mancini questa volta non estrae alcuna novità dell’ultima ora. Per tentare di battere per la prima volta una big del campionato, ecco gli uomini su cui conta di più. Nel 4-3-1-2 non c’è spazio per Podolski, ma per Palacio. Poi Icardi (diffidato) e alle spalle Shaqiri. Centrocampo ormai classico con Guarin-Medel-Brozovic, difesa con Santon a destra e D’Ambrosio a sinistra. Ranocchia torna titolare al fianco di Juan Jesus.
PRIMO TEMPO - Ci vogliono 23 secondi per scaldare il San Paolo: Higuain va via a Juan Jesus che lo stende. Il primo giallo è per il brasiliano che salterà il Cesena per squalifica. L’atmosfera è da grande serata e lo stadio di Fuorigrotta è l’ambiente ideale. In 2 minuti tra il 5’ e il 7’ si vede bel calcio. Prima Strinic da sinistra imbecca Mertens (testa, fuori), poi Medel lancia Palacio che però perde il tempo e permette ad Andujar di chiudergli lo specchio rubandogli il tempo, infine Higuain (troppo morbida l’opposizione di Guarin) prova un destro a giro sul quale Handanovic vola ad alzare in corner. Uno schiaffo tira l’altro e la partita vive su ritmi intensi. Il Napoli preferisce aspettare l’Inter, come al 13’ quando Mertens recupera palla – persa da Shaqiri che ha preso contro tempo Icardi – e manda nello spazio Higuain. Il diagonale dell’argentino è largo. Mancini lavora un po’ di tattica mettendo Guarin interno sinistro e Brozovic sul fronte opposto, alternandoli. Ma le avanzate improvvise del Napoli continuano a far male. Hamsik, per esempio, quasi sorprende Handanovic sul suo palo al 15’. Il secondo giallo della serata arriva al quarto d’ora, quando Mertens simula un intervento in area di Ranocchia. Il Napoli ancora una volta punge sulle ripartenze. Mertens, ancora lui, innesca Higuain (tenuto in gioco da Medel) che tenta un pallonetto dal coefficiente di difficoltà elevatissimo. Handanovic non si fa sorprendere. La partita piace perché non stanca. L’Inter lascia spazi e quando ha palla non affonda. Così quando Brozovic al 22’ con un sinistro dal limite fa sospirare il San Paolo la percezione è che tutto sommato la squadra di Mancini possa comunque far male. Al 31’ capita un evento raro. Hamsik parte palla al piede, aspetta il treno Mertens che sfreccia a sinistra e pennella un cross per Higuain. Porta vuota, Handanovic è tagliato fuori. Bastava appoggiarla, Gonzalo la appoggia, sì, sopra la traversa. Il San Paolo capisce che è un errore innaturale per Higuain e lo sostiene a botta di applausi. Passati i brutti pensieri, ci riprova. Al 39’ il destro scaricato a addosso a Handanovic è tutta rabbia. La risposta arriva tre minuti dopo. Shaqiri si porta a spasso un paio di napoletani e poi calcia dal limite: il tiro è debole e centrale. SECONDO TEMPO -   Sei minuti della ripresa e l’andamento della partita cambia. Discesa di Henrique senza troppi disturbi, cross teso per Hamsik che di testa supera Handanovic. Lo slovacco è bravo a infilarsi alle spalle di Juan Jesus e a prendere il tempo pure a Ranocchia che a dire il vero era impegnato a curare Higuain. Sbagliate le marcature in casa nerazzurra e il Napoli va. Un minuto e arriva il primo tentativo di rimettere le cose a posto. Shaqiri chiama Icardi che di testa spizza e manda la palla fuori di poco. Serve più Inter per portare il risultato in parità, serve più convinzione per raffreddare un San Paolo che salta e canta. Il calcio d’angolo del 12’ è buono per segnare la presenza interista in area napoletana. Cross di Shaqiri e testa di D’Ambrosio che non inquadra la porta. Adesso la gara torna aperta, si fa assaporare. Hamsik al quarto d’ora fa tutto da solo, calcia e Handanovic risponde. La luce in casa interista si spegne al 18’ quando Guarin regala palla a Mertens a centrocampo. Un regalo dannato per chi tifa Inter, un dono divino per chi ama il Napoli. Il belga scarica subito su Hamsik, la difesa nerazzurra è scoperta, la palla arriva a Higuain e Juan Jesus invece di accorciare concede spazio al Pipita. Il quale ha tempo per prendere mira e puntare il palo lungo. Destro a giro teso che si appoggia sul legno ed entra. Il 2-0 è uno spettacolo di esecuzione, il San Paolo s’impenna. La prima mossa del Mancio è inserire Hernanes per Brozovic (il dubbio della vigilia). Il brasiliano è chiamato a portare qualità quando si ha la palla. Icardi ha un sussulto al 24’: il suo destro viaggia verso i pannelli pubblicitari passando poco distante dal palo di Andujar. Il segnale sottovalutato dalla squadra di Benitez diventa un campanello bello forte quando al 27’ parte Santon. Dalla sua discesa nasce un passaggio per Shaqiri che calcia, ma colpisce il traffico davanti ad Andujar, la palla arriva a Palacio che insacca. E’ 2-1, ci sono venti minuti compreso il recupero e Mancini ci spera. La punizione di Hernanes è un bocconcino comodo per Andujar. Il Napoli fa ruotare i suoi uomini, dentro Gabbiadini per Hamsik. Il tecnico dell’Inter interviene ancora, dentro Puscas per Juan Jesus. Medel si sposta al centro della difesa con Ranocchia (che riceve le istruzioni cartacee del Mancio proprio dal nuovo entrato) ridisegnando un po’ tutto: Hernanes davanti alla difesa, Puscas largo ad attaccare. Il lampo al 41’: Guarin nel corridoio per Palacio che viene steso da Henrique. Rigore e rosso per il difensore brasiliano. Dal dischetto va Icardi, cucchiaio (così ringrazia i tifosi napoletani per il laser puntato negli occhi) e gol del pareggio. Mancano tre minuti e con un uomo in più l’Inter si trova nella posizione privilegiata. All’improvviso. Ma non succede più nulla. Finisce 2-2, un punto guadagnato dall’Inter che con carattere è andata a riprendersi una partita in casa del Napoli. Il carattere c’è, la continuità in corso d’opera meno. Alla squadra di Benitez rimane il rammarico di aver avuto a portato di sorpasso la Roma. Obiettivo rimandato, c’è tempo.

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