Serie A
NAPOLI - Saranno anche figli di un calcio in cui la maglia numero 2 non è necessariamente quella del terzino, però loro nella 9 credono ciecamente: Gonzalo Higuain e Nikola Kalinic sono centravanti di razza. Due scuole, due mondi e lo stesso sangue: nelle vene scorre il gol. E per chi ancora non lo avesse capito, le ambizioni di Napoli e Fiorentina sono imprescindibilmente legate ai signori in questione: comandano loro, sì, Kali e il Pipita. Lo hanno fatto finora, segnando rispettivamente 5 e 6 volte tra campionato e coppe, e proveranno a farlo anche domani: il giorno della grande partita del San Paolo. Il giorno degli attacchi super e di due uomini per cui la 9 sarà per sempre storia, orgoglio, identità. E al diavolo i tempi moderni.EREDI E PREDECESSORI - E allora, la sfida nella sfida: si legge Napoli-Fiorentina, si scrivono pagine di gol. In copertina Higuain e Kalinic, per carità, ma una statistica relativa al rendimento degli attaccanti di quelle che una volta venivano definite le Sette Sorelle, racconta fatti molto interessanti: la miglior media gol/ minuti, infatti, appartiene a Insigne e Babacar. Sì, proprio a loro: al gemello del Pipa e all'alter ego del croato. Ma questa è un'altra storia. Per il momento, la saga dei numeri 9. Degli eredi delle maglie - delle maglie, mettiamola così - di Careca e Batistuta: bella responsabilità, vero? Senza dubbio suggestiva.
DUE MONDI - La classifica marcatori del campionato, per il momento, recita così: Higuain 5, Kalinic 4. Uno e due passi dal principe Eder: la caccia è aperta per tutti. Ad accomunarli, però, c'è anche altro: sia Gonzalo sia Nikola, infatti, sanno giocare per la squadra. Innamorati del gol ma nel contempo a disposizione dei compagni: una benedizione per il collettivo, altroché. Detto questo, e precisato che entrambi hanno 27 anni, c'è l'oceano a separare i due mondi: il Pipa è un fuoriclasse conclamato, impossibile negarlo, mentre Kali, come lo chiamano a Firenze, è un talento che ha scommesso tutto sulla Fiorentina dopo la cocente delusione della Premier (sponda Blackburn) e la seconda vita inaugurata in Ucraina, al Dnipro. Proprio la squadra che, a maggio, eliminò il Napoli in semifinale di Europa League: all'epoca nessuno dei due riuscì a segnare, ma è ovvio che domani Higuain proverà a ricambiare la scortesia al croato.
NAPOLI - Saranno anche figli di un calcio in cui la maglia numero 2 non è necessariamente quella del terzino, però loro nella 9 credono ciecamente: Gonzalo Higuain e Nikola Kalinic sono centravanti di razza. Due scuole, due mondi e lo stesso sangue: nelle vene scorre il gol. E per chi ancora non lo avesse capito, le ambizioni di Napoli e Fiorentina sono imprescindibilmente legate ai signori in questione: comandano loro, sì, Kali e il Pipita. Lo hanno fatto finora, segnando rispettivamente 5 e 6 volte tra campionato e coppe, e proveranno a farlo anche domani: il giorno della grande partita del San Paolo. Il giorno degli attacchi super e di due uomini per cui la 9 sarà per sempre storia, orgoglio, identità. E al diavolo i tempi moderni.EREDI E PREDECESSORI - E allora, la sfida nella sfida: si legge Napoli-Fiorentina, si scrivono pagine di gol. In copertina Higuain e Kalinic, per carità, ma una statistica relativa al rendimento degli attaccanti di quelle che una volta venivano definite le Sette Sorelle, racconta fatti molto interessanti: la miglior media gol/ minuti, infatti, appartiene a Insigne e Babacar. Sì, proprio a loro: al gemello del Pipa e all'alter ego del croato. Ma questa è un'altra storia. Per il momento, la saga dei numeri 9. Degli eredi delle maglie - delle maglie, mettiamola così - di Careca e Batistuta: bella responsabilità, vero? Senza dubbio suggestiva.
DUE MONDI - La classifica marcatori del campionato, per il momento, recita così: Higuain 5, Kalinic 4. Uno e due passi dal principe Eder: la caccia è aperta per tutti. Ad accomunarli, però, c'è anche altro: sia Gonzalo sia Nikola, infatti, sanno giocare per la squadra. Innamorati del gol ma nel contempo a disposizione dei compagni: una benedizione per il collettivo, altroché. Detto questo, e precisato che entrambi hanno 27 anni, c'è l'oceano a separare i due mondi: il Pipa è un fuoriclasse conclamato, impossibile negarlo, mentre Kali, come lo chiamano a Firenze, è un talento che ha scommesso tutto sulla Fiorentina dopo la cocente delusione della Premier (sponda Blackburn) e la seconda vita inaugurata in Ucraina, al Dnipro. Proprio la squadra che, a maggio, eliminò il Napoli in semifinale di Europa League: all'epoca nessuno dei due riuscì a segnare, ma è ovvio che domani Higuain proverà a ricambiare la scortesia al croato.
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